Il Riso Venere è diventato grande, verrà commercializzato sotto il marchio Riso Scotti e, in questa nuova veste, si è presentato a tutti – pubblico e addetti ai lavori – nella migliore cornice possibile: Cibus, la fiera regina dell’agroalimentare italiano, svoltasi a Parma dal 31 agosto al 3 settembre.
“Il riso si colora di nuove emozioni” è lo slogan scelto dall’azienda di Pavia per il lancio della nuova gamma di prodotti presentati a Parma in un grande spazio e che declinano per tutti i gusti e le esigenze (https://www.risoscotti.it/i-prodotti/?.linea-venere) il primo e originale riso nero integrale italiano prodotto dai soci Sapise in Piemonte e Sardegna.
“Il Venere è in buone mani – dice Elisabetta Falchi, presidente della cooperativa Sapise – perché Riso Scotti non ha mostrato soltanto interesse per la sua commercializzazione ma ha soprattutto sposato con entusiasmo il progetto che abbiamo portato avanti dal 1997, anno di nascita di questo riso. Unicità, tracciabilità di tutta la filiera produttiva e massima qualità sono le tre caratteristiche irrinunciabili del Venere: insieme al suo gusto unico, alle sue qualità organolettiche e alla sua versatilità in cucina ne hanno decretato il crescente successo di questi anni tra chef e normali consumatori”.
Dopo l’accordo con Riso Scotti si apre una nuova fase nella vita del Venere e anche per i soci della cooperativa Sapise l’importante traguardo dell’accordo con l’azienda leader nel settore pone nuove sfide per l’immediato futuro. È Carlo Minoia, direttore generale di Sapise a spiegare uno degli obiettivi dell’accordo con Riso Scotti: “Spingere Venere allo step successivo – dice -: in Italia farlo uscire dalla sua nicchia di intenditori e consumatori di fascia medio-alta e portarlo nelle case di tutti e, all’estero, lanciarlo negli 85 paesi dove Scotti vende i suoi prodotti. E fare tutto questo senza derogare di una virgola dal rigido disciplinare di coltivazione e dal rispetto della filiera produttiva che i 15 soci di Sapise hanno sottoscritto.”